Intelligenza della natura

intelligenza della naturaQuesto articolo è per chi ogni tanto, senza smettere di lavorare, pensa anche alla vita sia umana che alla vita dei nostri “amici uccelli/animali”, cerca di capire perché esistiamo, guarda intorno, osserva e riflette.

Mi sono imbattuta in un articolo che parlava di come l’aquila sceglie il padre per i suoi piccoli e poi come loro insieme li fanno crescere. L’articolo era scritto in russo, ho deciso di tradurlo in italiano per condividere l’esperienza dei nostri “amici uccelli” con chi è curioso e affamato delle cose interessanti che ci insegna la vita.

 

Cosa fa l’aquila?

Infatti, aquila fa una cosa interessante. Da un albero o da un cespuglio rompe un ramoscello, lo porta nel suo becco, sale ad un’altitudine elevata e comincia a girare con questo ramoscello. Intorno a questa aquila iniziano a volare aquile maschi, allora lei poi getta questo ramoscello e guarda. E ecco qualche aquila maschio prende questo ramo nell’aria, non lasciandolo cadere, e poi lo porta alla femmina molto dolcemente, da becco a becco. L’aquila prende questo ramo e lo getta di nuovo, il maschio lo prende ancora e glielo porta ancora e lei lo getta ancora … E così si ripete molte, molte volte. Se l’aquila maschio lo prende ogni volta che lei lo getta la femmina sceglie questo e loro si accoppiano. Perché lo fa capirete più tardi.

Poi loro vanno sulla roccia, fanno un nido di tondini duri, con i buchi, e la mamma e il papà cominciano a strappare da sé stessi, dalla loro carne, le loro piume. Mettono le penne e le piume in nido in modo che coprano tutti i fori in esso, lo rendono morbido e caldo. In questo nido così caldo e morbido, l’aquila pone le uova, poi nascono gli uccellini. Quando loro nascono così piccoli, nudi e infermi, i genitori li coprono con i loro corpi fino a quando non diventano più forti. Li proteggono con le ali dalla pioggia, dal sole ardente, gli portano l’acqua, il cibo e gli uccellini crescono. Iniziano a crescere le piume, le ali e la coda diventano più forti.

 

Ed ecco loro mettono le penne, anche se sono ancora piccoli.

Poi la mamma e il papà vedono che è arrivato il momento … Il papà si siede sul bordo del nido e inizia a battere le ali scuotendo e battendo questo nido. Perché lo fa così?

Per fare il modo che tutte le piume cadono giù dal nido e rimangano solo i rami intrecciati e piegati. E gli uccellini si trovano in questo nido duro e scosso, sono scomodi, non capiscono cosa è successo: la mamma e il papà prima erano talmente teneri e cari. La mamma in questo momento vola da qualche parte, prende un pesce e si siede a circa cinque metri dal nido, in modo che gli uccelli possano vedere. Poi, davanti ai sui uccellini comincia pian piano a mangiarlo. Gli uccellini urlano, pigolano non capiscono cosa succede, perché prima era tutto diverso. La mamma e il papà li nutrivano, li davano da bere, ma ora tutto è cambiato: il nido è diventato duro e freddo, non ci sono più le piume e i genitori stessi mangiano i pesci senza darglieli.

 

Cosa devono fare?

Hanno fame ma per mangiare devono uscire dal nido. Allora gli uccellini iniziano a fare movimenti che non hanno fatto mai prima. Cominciano a scendere fuori dal nido. Ecco uno uccellino esce dal nido, così goffo, ancora non sa come e cosa fare, non sa nulla. Il nido si trova su una scogliera, su una ripida scogliera in modo che nessuno possa avvicinarsi. E l’uccellino scende con la pancia e poi cade in giù da questa scogliera.

Il padre (colui che una volta prendeva al volo i ramoscelli) si precipita giù e fa il modo che l’uccellino gli cade sulla schiena non lasciandolo uccidersi. E poi, sulla schiena, lo riporta sempre in suo nido scomodo su una roccia e tutto ricomincia di nuovo. Gli uccellini cadono, ma il loro padre li prende. Nessuno uccellino muore. E poi, a un certo punto dopo i momenti della caduta gli uccellini cominciano a fare una mossa che non hanno fatto prima: espandono i loro ali cadendo nel flusso d’aria e cominciano quindi a volare.

 

Così le aquile insegnano i loro uccellini a volare.

E non appena l’uccellino inizia a volare, i genitori lo prendono e lo portano nei luoghi dove si trovano i pesci. Non glieli portano più nel becco.

Questo è un ottimo esempio di come dovremmo educare i nostri figli. Quanto importante è non lasciarli per troppo tempo in un nido caldo! Quanto importante è non farli abituare a mangiare “con i pesci fatti dai genitori” quando loro da soli possono prenderli! Ma prima dobbiamo insegnar loro a volare, dedicando a loro la nostra forza, il nostro tempo, le nostre conoscenze e la nostra abilità!

Intelligenza della natura – Vulcano Sas Soluzioni con l’Informatica

Lyudmyla Synilnyk


vulcano

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