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La scienza e la tecnologia ci ruba il lavoro!?

Secondo il giornalista Paul Mason “L’attuale rivoluzione tecnologica non deve diventare necessariamente una sfida tra esseri umani e macchine”, “ma piuttosto un’opportunità per lavorare insieme e fare in modo che le persone esplorino a pieno il loro potenziale. È essenziale comprendere rapidamente i cambiamenti per guidare le nostre economie e la nostra comunità attraverso queste importanti trasformazioni”.

Senza nessun dubbio possiamo dire che la scienza e la tecnologia influenza e influenzerà il processo evolutivo del lavoro. Secondo le statistiche “quasi la metà delle professioni attuali nelle economie avanzate sono ad alto rischio di esser sostituite dall’automazione, nei prossimi vent’anni”.

E questo è vero. Basta solo pensare come è diventata la vita attorno a noi. Ormai ci arrangiamo da soli a fare tantissime cose online: acquistare biglietti, pagare e fare bonifici e pagamenti, pagare l’assicurazione, prenotare posti all’hotel e al ristorante, iscriversi per ricevere le notizie secondo i nostri interessi, partecipare a corsi, webinar, studiare e molto altro. Immaginate quante persone avrebbero dovuto lavorare in uffici se non esistesse internet e la possibilità di usarla.

Si, certo, se paghiamo le bollette online non ci serve andare in posta o in banca per farlo, quindi questi uffici non hanno più bisogno di una figura allo sportello. Però da l’altra parte esisterà sempre qualcuno che gestisca le tue operazioni online, solo che in questo caso un paio di persone riescono a gestire tutti i clienti della posta o della banca. Invece a quante persone al giorno può fare l’assistenza una persona seduta allo sportello? Vuol dire che alcune professioni attuali, come l’impiegato di banca, il postino o l’operatore di call center, sono destinate a scomparire.
Si può fare tanti altri esempi che ci fanno capire che la trasformazione dei tipi di lavoro che è già iniziata sta cambiando le nostre abitudine.
Dietro a questi cambiamenti ci sono lavori che tra un po’ non ci saranno più necessari.

Quali settori più a rischio?

I settori più a rischio includono quello amministrativo, energetico, finanziario e soprattutto i lavori d’ufficio, dove le macchine si incaricheranno di tutti i compiti di routine. Il futuro ci indica che tra qualche anno il 75% dei lavoratori del pianeta non andrà più a lavorare in un ufficio tradizionale. Niente scrivania, niente colleghi, ma aumenta il numero di lavoratori autonomi, professionisti.

L’intelligenza artificiale ci costringe a prepararci nei settori dell’ingegneria robotica, dell’ingegneria cibernetica, dell’ingegneria biometrica ecc.

Sicuramente pian piano le macchine sostituiranno non solo la forza muscolare ma anche le capacità mentali. Ultimamente i computer sono in grado di svolgere non solo compiti ripetitivi e semplici, ma sempre più complessi. E, come conseguenza, le aziende che non automatizzano e non digitalizzano tutti i processi sono destinate a chiudere. Per questo avranno sempre meno esigenze di personale che svolgono impieghi “noiosi”, però saranno alla caccia di personale qualificato nei settori sopra citati. Serviranno certamente lavoratori più preparati ma probabilmente in numero molto inferiore a quelli necessari oggi.

Quali saranno i lavori del futuro? Non possiamo dare la risposta certa su questa domanda ma sicuramente ci aspettano nuove sfide. La cosa certa è che sarà fondamentale investire nell’istruzione e nella formazione.


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